Universalmente considerato tra i migliori della sua generazione, il designer austriaco Stefan Sagmeister ha lavorato per le più importanti aziende a livello mondiale, realizzato poster di film, copertine di dischi (il suo lavoro forse più famoso è quello per Lou Reed), scegliendo sempre con grandissima cura i committenti, sviluppando soluzioni intelligenti, spesso ironiche, capaci di colpire al cuore e alla mente del pubblico anche con budget relativamente bassi.
A un certo punto, nel pieno del suo successo, circa sei anni fa Sagmeister ha cominciato a porsi una di quelle domande semplici ma capaci di destabilizzare e “sbarellare” un’intera vita. La domanda era: «ma io sono felice?». Pur immerso in un’esistenza e una carriera appaganti, piene di stimoli, lontane da qualsiasi problema economico, il designer ha cominciato a pensare che forse, da qualche parte, fuori o dentro di lui, ci fosse qualcosa di più, e ha cominciato a cercarlo, imbarcandosi in mille viaggi—fisici o mentali—e decidendo di affrontare il problema “da designer”, come avrebbe fatto per qualsiasi suo altro lavoro.

Durante il percorso, che alla fine lo ha portato ben lontano da dove immaginava di arrivare, Sagmeister (che sul sito del suo studio ha addirittura una sezione dedicata alla felicità) ha provato con la meditazione, con i farmaci e con la terapia, sperimentando tutte quelle “ricette per la felicità” che ci spacciano di continuo o che ci creiamo da soli.
L’intero “viaggio” è stato man mano documentato e il materiale raccolto è diventato un film, diretto dallo stesso Sagmeister con l’aiuto di Hillman Curtis e Ben Nabors di Group Theory.
Intitolato The Happy Film, costato quasi 7 anni di lavoro e finanziato anche attraverso una campagna di crowdfunding, il documentario è stato presentato per la prima volta proprio qualche giorno fa al Tribeca Film Festival di New York.
In attesa di vedere se, dove e quando sarà distribuito, qua sotto trovi il trailer.
