Nel 2020 saremo tutti perennemente connessi ai social network. Con le intelligenze artificiali dei BOT a rimpinzare il nostro continuo bisogno di informazioni, scaricheremo a banda ultralarga dall’impalpabile aere tutto ciò che ci farà comodo per confermare e alimentare le idee che abbiamo già, alzando le barricate lungo i confini del nostro pensiero e lasciando fuori bit, concetti, fatti, persone che possano in qualche modo contaminare di dubbi e interrogativi troppo impegnativi la nostra visione del mondo.
Grazie a una sempre più sofisticata profilazione dei dati, leggeremo solo articoli di chi la pensa come noi, le librerie online e le tv on demand ci consiglieranno soltanto libri e film con il 99% di probabilità che ci piacciano, i sempre più rari notiziari saranno costruiti su misura sui gusti e sul mood quotidiano di ciascuno e tutte le conversazioni non tracciabili dalle app di messaggistica istantanea saranno severamente proibite (non sarà comunque facile, nel 2020, trovare chi conversa davvero, dal vivo, in libertà).
Questo fino al Grande Golpe Editoriale del 2020. O, piuttosto, a partire dal Grande Golpe?
Non posso ancora anticipare niente di quel che succederà ma un’anteprima puoi averla questo fine settimana a Milano, un fine settimana pieno d’AFA, acronimo che sta per Autoproduzioni Fichissime Anderground.

AFA è una tre-giorni interamente dedicata alla scena artistica underground, con mostre, mercatino dei collettivi, dei piccoli editori indipendenti e degli artisti, laboratori di collage, rilegatura e serigrafia, concerti e incontri che faranno luce (e proietteranno ombre) sul passato, il presente e il futuro dell’editoria underground illustrata e a fumetti, incontri durante i quali si parlerà del grande Stefano Tamburini, scomparso ormai trent’anni fa, si parlerà di fumetti proibiti, di fanzine e di fanzinoteche
La lista degli ospiti è pazzesca (impossibile citarli tutti, qui, ma guardati i manifesti e allibisci), così come pazzesca sarà la mostra Storia dell’editoria italiana dal 2020 in poi, in cui alcuni tra gli artisti più interessanti degli ultimi decenni si sono cimentati con la creazione di 50 copertine dal futuro.
La mostra è curata da Hurricane Ivan, che qualche giorno fa mi ha scritto spiegandomi che AFA è la continuazione ideale di HIU, ormai leggendario Happening di fumetti e Illustrazione Underground organizzato dal 1993 al 2003 (per chi volesse approfondire, qua c’è una bella intervista a Marco Teatro, l’ideatore di HIU).
«Quando visitai per la prima volta HIU avevo 16 anni e rimasi folgorato», mi ha detto Ivan.
«Ecco, dopo più di 10 anni vorremmo provare perlomeno ad avvicinarci nello spirito. Per organizzarlo si sono unite un bel po’ di realtà indipendenti di Milano: Puck, L’Antitempo, Cranico, La Terra Trema e il Leoncavallo».
Ed è proprio al Leoncavallo, che ha ospitato alcune delle edizioni di HIU, che da stasera fino a domenica 8 maggio ti aspetta AFA.
