Sotto le stelle del jazz © Marta Cubeddu

Il jazz senza parole di Marta Cubeddu

Marta Cubeddu è una giovane illustratrice italiana che vive a Londra.
Qualche tempo fa Marta ha deciso di partecipare a un concorso lanciato dal Barbican, celebre e rinomato centro teatrale della capitale inglese, in collaborazione con uno dei più interessanti festival internazionali del fumetto, l’ELCAF, organizzato a sua volta da uno dei migliori editori indipendenti in fatto di fumetto e illustrazione, Nobrow. Ad aggiungersi a questa parata di “più”, di “migliori” e di “best of” va anche ad aggiungersi un nome gigantesco come quello di Art Spiegelman, probabilmente il più conosciuto autore mondiale di graphic novel.

Il concorso, in tema col jazz festival che si apre oggi a Londra, si intitola Wordless! e quello che chiedeva agli artisti era di realizzare un fumetto a tema jazz usando solo i disegni, quindi senza parole.
Pur non avendo vinto — il primo premio è andato all’artista inglese Peter Cline e la sua opera la trovi sul sito — Marta Cubeddu si è classificata tra i primi, selezionata da Nobrow, Barbican e Spiegelman in persona, che stasera sarà protagonista di un evento-performance tra jazz e fumetto, accompagnato dal compositore Phillip Johnston e dal suo sestetto The Silent Six (a proposito di “senza parole”).

L’opera di Marta, che puoi vedere qua sotto, è un fantasticare sulle note e sui testi di un pezzo simbolo della canzone italiana, Sotto le stelle del jazz di Paolo Conte, che non è strettamente jazz ma parla di jazz, e contiene uno dei più bei “bisticci” della storia della musica, quando a un certo punto Conte canta Le donne odiavano il jazz / non si capisce il motivo (il motivo di un pezzo jazz, che spesso non ne ha, e il motivo per cui le donne odiano il jazz).

Sotto le stelle del jazz © Marta Cubeddu
Sotto le stelle del jazz
© Marta Cubeddu
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