«La graffetta è un oggetto totalmente senza pretese e assolutamente onnipresente, eppure ci sono pochi altri oggetti che incarnano così perfettamente e in maniera così semplice l’essenza dell’estetica Bauhaus dell’eleganza della funzione», scrive John Z. Komurki in Stationery Fever, vera e propria bibbia per i feticisti della cancelleria.
Brevettata per la prima volta da Samuel B. Fay nel 1867, la graffetta può vantare una rapida ma complessa evoluzione, che l’ha portata ad avere decine di forme diverse, prima di arrivare alla sua versione più conosciuta, cioè quella che utilizziamo tutti, apparsa per la prima volta a fine ‘800.
Tuttora ne continuano ad essere prodotti svariati tipi, e un account Instagram giapponese, @paperclip_bank, ne sta pian piano archiviando e pubblicando molti, tra graffette in senso stretto e clip, in plastica o in metallo, vintage o contemporanee.










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