Fare di molti (o di due), uno.
Lo diceva il Buddha, lo dicono gli antichi testi indù, lo dicevano Pitagora e Platone. Lo diceva persino Gesù (perlomeno per chi non si ferma all’apparenza dell’insegnamento del presunto figlio di Dio).
L’Uno come origine di tutto e il ritorno all’Uno come obiettivo finale — irto di ostacoli, ché l’illuminazione, il Nirvana o la Grazia non li trovi subito dietro l’angolo (in realtà sì, ma il calvario è capire come).
Noi comuni mortali non illuminati, invece, ci troviamo a doverci destreggiare in una vita che è schiava di quel vettore che chiamiamo tempo e ondeggiamo costantemente tra due estremi — bianco/nero, buono/cattivo, giusto/sbagliato, (#tornellisì, #tornellino, per restare nella stretta attualità) — sprecando energie e… tempo nel costante passaggio dall’uno all’altro stato o nell’illusoria ricerca di una sintesi nel grigio, convinti che trovarlo, ‘sto grigio che continua a cambiare sfumatura, sia la soluzione (la grande trappola sta proprio lì: quando pensi di aver trovato la soluzione, smetti di cercarla).
Concetti, questi che ho provato brevemente a riassumere, che l’uomo studia e sui quali si interroga da millenni, ma che il grande motion artist e animatore italiano Vincenzo “Cento” Lodigiani — che attualmente lavora a New York con lo studio di produzione Dress Code — ha sintetizzato egregiamente in un’animazione intitolata Split, recentemente inserita tra i prestigiosi Staff Pick di Vimeo.
La musica che accompagna le immagini è di Wesley Slover.




