I glifi sono gli arbitri silenziosi della comunicazione scritta, i margini del linguaggio che ne regolano il ritmo, il significato e il tono
Lo scrive in quarta di copertina Anna Davies, che in questo bel libro racconta l’origine, la storia e il significato della punteggiatura e dei simboli tipografici, dal punto e dalla virgola al dubbioso punto interrogativo, dal cugino quasi dimenticato (il punto e virgola) alle esotiche graffe, fino ai gemelli diversi — tratto, trattino, lineetta e meno (–-—- eccoli tutti e quattro, mica facili da distinguere).
Pubblicato nell’ottobre 2015 dal piccolo editore inglese cicada books, Glyph* è un volume di 112 pagine, compatto nell’aspetto, essenziale nel design, sintetico ma esaustivo e persino poetico nei testi, che accendono i riflettori sui segni meno celebrati tra quelli a disposizione di tipografi, scrittori e ovviamente lettori.
Progettato e curato da Shiro Nishimoto e Adriana Caneva di Off–White, studio di design italo-inglese, Glyph* offre anche una galleria di “ritratti” dei glifi protagonisti del libro, che si trasformano — impercettibilmente o palesemente — in base al carattere tipografico utilizzato.







