Nel 1973 l’antropologo americano Ernest Becker pubblicò la sua opera più importante, Il rifiuto della morte, per la quale, l’anno successivo, vinse il Premio Pulitzer (postumo, perché l’autore morì a soli 49 anni appena un paio di mesi prima della vittoria).
L’opera — che mette assieme filosofia, psicologia, antropologia e parte dalla tesi secondo la quale l’intera civilizzazione umana non sarebbe altro che un meccanismo di autodifesa scattato nel momento in cui l’uomo è divenuto consapevole della propria mortalità — ebbe una vasta eco in tutto il mondo, specialmente in quello anglosassone, anche se inspiegabilmente in Italia continua ad essere quasi sconosciuto, e l’unica edizione pubblicata finora è del 1982, ormai fuori catalogo, ad opera delle Edizioni Paoline (sorprende anche il fatto che sia stato proprio un editore cattolico il solo a prendersi la briga di tradurre in italiano il pensiero di Becker, visto che per secoli il monopolio, o quasi, del tema “morte”, è stato in mano alla Chiesa, e che ne Il rifiuto della morte l’antropologo non sia affatto conciliante nei confronti della religione).

Folgorato dal saggio, il designer tedesco Alexander Winkelmann ha attinto a piene mani dal testo e ha riassunto le tesi di Becker utilizzando la grafica.
Il risultato è un e-book intitolato Death and Design, che si può sia sfogliare online che scaricare gratuitamente.

















