Si viaggia leggeri con Nino, come le particelle che fluttuano nell’aria e volano fino al nostro naso.
Lui lo ha scoperto. Ogni cosa ha il suo odore. Già dal mattino lo si può percepire. Ad occhi chiusi l’esperienza è ancora più intensa. E allora ecco il pane, l’acqua fredda e i sogni non ancora finiti.
E anche le persone si possono classificare secondo il loro odore: cipolla, sogliola, fiori.
I collage di Irene Servillo si compongono sulla pagina a tradurre l’immaginazione fervida di Nino (questo libro è stato stampato con la particolare tecnica della monotipia).
E poi? E poi?
«Gli odori sono importanti. Servono per conoscersi e riconoscersi».

Nino è un bambino, ma lo ha già capito che c’è qualcosa di istintivo nel nostro modo di avvicinarci e di sceglierci.
E poi c’è l’odore del papà che sa di macchina nuova e la macchina nuova che sa di papà, quello della nonna che profuma di erba bagnata e di biscotti di pastafrolla. Quello del libro di avventure che misteriosamente sa di frutta fresca. L’unica nemica degli odori è la pioggia che li fa scivolare via tutti, ma quando passa giunge il tempo delle puzze: cagnolino bagnato, pesce marcio, cavolfiore, piedi sudati.
Per fortuna arriva la domenica con la cioccolata calda e i pasticcini ed il prato del parco.

Irene Servillo è abile nel condurci in un gioco continuo di sinestesie a scoprire che anche i colori hanno un profumo, che esiste un mago degli odori che ne dispensa di tutti i tipi e che «gli odori piccoli, vagabondi e un po’ chiassosi sfiorano il naso e raccontano viaggi».
E quale sarà il più buon profumo per Nino?
Lo scoprirete leggendo Nino tra gli odori di Irene Servillo, edito da Barometz Edizioni, in lingua italiana ed inglese al tempo stesso, una scelta che la casa editrice inserisce in un progetto più ampio di contaminazioni culturali.
Nino, inoltre, fa parte della collana Cignoceronte, che non si propone solo per un pubblico bambino ma anche per quegli adulti «capaci di custodire in sé una purezza sognante». Sì, proprio voi.








