Classe 1922, tedesco, fervente antinazista, Otl Aicher è stato uno dei più grandi designer del ‘900.
Fondatore — insieme alla moglie Inge Scholl1 e al collega Max Bill — della Hochschule für Gestaltung di Ulm, autore di svariati libri, progettò l’identità visiva di molte aziende, tra cui Lufthansa, disegnò il carattere tipografico Rotis, ma è conosciuto soprattutto per il suo lavoro svolto con l’edizione del 1972 dei Giochi Olimpici, che si svolse a Monaco di Baviera.
Considerata una delle identità visive più “forti” e meglio realizzate nella storia delle olimpiadi (ma un altro gigante del design come Milton Glaser non è del tutto d’accordo), Monaco ’72 viene tuttora studiata come tra i migliori esempi del suo genere.
Frutto di molti anni di lavoro, Richtlinien und Normen für die Visuelle Gestaltung, letteralmente Linee guida e standard per la progettazione visiva, cioè il manuale, venne pubblicato nel 1969 ma Aicher cominciò a lavorarci con i suoi collaboratori fin dal 1966, quando ricevette dagli organizzatori l’incarico di occuparsi di tutta la parte grafica dell’evento.

(courtesy: niggli)
Aicher curò ogni aspetto: dal logo (che richiamava un sole, una corona trionfale e le linee del nuovo Olympiastadion di Monaco, ma che venne rivisto dal designer e matematico Coordt von Mannstein, che lo trasformò in una più dinamica spirale) al carattere tipografico (l’Univers); dalla palette dei colori ai poster; fino all’aspetto forse più interessante dell’intero progetto: i pittogrammi.
Parzialmente ispirati a quelli concepiti da Masaru Katsumie e Yoshiro Yamashita per Tokyo ’64, i pittogrammi di Aicher sono disegnati in base a una griglia modulare, idea che pochi anni dopo è stata ripresa per la creazione del sistema di pittogrammi DOT che si usa ancora oggi in tutto il mondo.

(courtesy: niggli)
Composto da una cartellina ad anelli con 22 fogli ripiegati, il manuale è oggi rarissimo, tanto che le poche copie rimaste superano i 2000 Euro. Una di esse, in possesso del collezionista e storico delle olimpiadi Markus Osterwalder, ha dato il la a una bella iniziativa dell’editore svizzero Niggli, specializzato in pubblicazioni su design, tipografia e architettura.
Niggli ha infatti deciso di produrre una ristampa assolutamente fedele all’originale, attivando una campagna su Kickstarter per finanziarla.
Il libro è accompagnato da una introduzione di Erik Spiekermann e da un libriccino con la traduzione in inglese, francese e spagnolo dei testi del manuale.

(courtesy: niggli)

(courtesy: niggli)

(courtesy: niggli)

(courtesy: niggli)

(courtesy: niggli)

(courtesy: niggli)

(courtesy: niggli)

(courtesy: niggli)

(courtesy: niggli)

(courtesy: niggli)

(courtesy: niggli)

(courtesy: niggli)