Nel suo saggio Musicofilia, il grande neurologo Oliver Sacks a un certo punto parla di Michael Torke, un compositore di musica contemporanea, riportando un suo interessante ricordo di quando aveva cinque anni e già studiava musica con un’insegnante:
Un giorno [Torke] disse all’insegnante:
«Mi piace proprio quel brano azzurro».
L’insegnante non era sicura di aver sentito bene: «Azzurro?».
«Sì,» rispose Michael «il brano in re maggiore… il re maggiore è azzurro».
In quel momento, scrive Sacks, Torke si rese conto che non tutti vedevano colori associati alla musica. Lui “soffriva” di sinestesia, fenomeno per il quale i sensi coinvolti nelle percezioni subiscono delle contaminazioni con gli altri sensi. Quella musicale è una delle forme di sinestesia più comuni e affascinanti, ma non è l’unica.
Lo stesso compositore, infatti, vedeva anche le lettere dell’alfabeto, i numeri e i giorni della settimana come colori («Il lunedì è verde, il martedì di un giallo biancastro»…).

L’associazione colore-lettera è un “superpotere” sperimentato anche da Bernadette Sheridan, che ha deciso di trasformarlo in una piccola piattaforma online sulla quale chiunque può scoprire di quali tinte è composto il proprio nome, almeno in base alle associazioni create dalla mente della stessa Bernadette.
«Quando incontro persone nuove, sono terribile nel ricordare come si chiamano. Sento il nome, ma la mia mente è distratta. Nella mia testa, sto calcolando il numero di lettere nel nome e visualizzo i colori di ogni lettera. Il tuo nome potrebbe essere Emily, ma per me sei una striscia luminosa e felice di cinque lettere con una E e una I. Quando ti incontrerò di nuovo più tardi, potrei pensare che il tuo nome sia Emily o Jille o Ellie. Cinque lettere, con una I e una E», spiega Sheridan, che ha quindi buttato giù qualche linea di codice e creato synesthesia.me.
Basta scrivere un nome e quello si trasformerà in colori. Si può anche scaricare l’immagine oppure — per supportare l’iniziativa — acquistare una stampa personalizzata su Etsy.
