La rivista indipendente americana dedica la nuova uscita al concetto di umano, celebrandone resistenza e vulnerabilità
«Cos’è che ci fa sentire umani? Ci fa sentire naturali? Ci fa sentire come parte dell’umanità? Gli istinti e i comportamenti umani. Qual è l’essenza dell’umanità? Le persone, i luoghi, le culture, le connessioni, quelle vere. In che modo la nostra comunità ci influenza in modo creativo?».
È a partire da queste domande — con l’urgenza di chi sta vivendo il momento storico attuale con l’anima a nudo, ogni millimetro di pelle reso ipersensibile dal turbinio di emozioni che ustionano, graffiano, tagliano, scorticano lo strato protettivo della razionalità — che la stylist Coquito Cassibba e la grafica e art director Jessica McGowan, fondatrici della rivista indipendente newyorchese Primary Paper, hanno costruito il nuovo numero del magazine, che ruota appunto attorno al concetto di umano e umanità.

I riti, i costumi, il valore della diversità, il potere delle relazioni, le mille forme della femminilità, la trasversalità delle passioni, il pensiero creativo: quello tra le 260 pagine del quarto numero di Primary Paper è un viaggio nella ricchezza interiore, nella potenza e nelle vulnerabilità dell’animo umano, con la fotografia a catturarne le tracce visibili — i corpi, i volti, ciò che indossiamo, ciò che tocchiamo e trasformiamo.
Dalla Sicilia alla Corea del Sud, da Parigi alle Falkland, dall’India alla Svezia, il nuovo numero del magazine vede la partecipazione di un gran numero di artiste e artisti: Angelina Bergenwall, Jeff Boudreau, Ana Cuba, Adrien Dubost, Harry Ecroyd, Sharda Fähmel, Alex Franco, Brendan Freeman, Bea De Giacomo, Morgan Hill-Murphy, Olga de la Iglesia, Felicity Ingram, Andrew Jacobs, Lune Kuipers, Joséphine Leddet, Katie McCurdy, Hyun Woo Min, Suleika Mueller, Joachim Mueller Ruchholtz, Justin von Oldershausen, Mathieu Richer Mamousse, Naguel Rivero, Macarena Rodriguez Pinto, Henerico Rossi, Rebecca Scheinberg, Roni Shalev, Dominick Sheldon, Maisie Skidmore, Sumeja Tulic.
