Due anni fa la Scottish National Gallery di Edimburgo organizzò una mostra dedicata al grande artista francese Henri de Toulouse-Lautrec, uno di padri indiscussi del manifesto moderno.
Intitolata Pin-Ups: Toulouse-Lautrec and the Art of Celebrity, l’esposizione si focalizzava soprattutto sui poster, che fecero della Parigi di fine ‘800 il luogo dal quale si irradiò la nuova arte della cartellonistica d’autore.
Per accompagnare l’evento, vennero prodotti diversi video: c’è un breve documentario su Toulouse-Lautrec e sul contesto artistico e sociale della Francia dell’epoca; c’è una piccola video-lezione della curatrice Hannah Brocklehurst riguardo alle innovazioni e i contributi apportati dall’artista in ambito grafico e pubblicitario; e c’è infine un filmato (quello qui sopra) in cui viene mostrato l’intero processo di stampa litografica, al quale si deve il successo e l’enorme diffusione dei manifesti tra il XIX secolo e gli inizi del XX.

Sviluppata nel ‘700 dall’attore e drammaturgo austriaco Johann Alois Senefelder quando, praticamente sul lastrico, cercava un metodo di stampa economico per pubblicare la sua nuova opera, la litografia è usata ancora oggi, con lo stesso principio ma con tecnologie e materiali differenti rispetto al passato.
Nel video — prodotto dall’agenzia edimburghese Daysix e tanto semplice quando affascinante — l’intero processo viene mostrato dall’artista e stampatore Alistair Clark, che fa parte di Edinburgh Printmakers, una realtà no-profit che ha uno dei più grandi studi di stampa a livello europeo.



