Selezionato quattro volte (nel 2008, 2010, 2011 e 2016) per la prestigiosa mostra annuale della Bologna Children’s Book Fair, che l’ha poi premiato come miglior illustratore nel 2011, l’artista taiwanese Page Tsou negli anni ha fatto incetta di trofei in tutto il mondo, sia per la sua attività di illustratore e autore di albi illustrati che per quella di art director dello studio AUSPICIOUS, di base a Taipei, del quale è fondatore.

Io l’ho conosciuto, attraverso le sue opere, grazie a un articolo in cui la nostra Zazie Vostok spendeva splendide parole per il suo albo illustrato The Gift, che all’epoca era uscito solo in cinese, pubblicato dal Taipei Fine Arts Museum (sono passati diversi anni e l’edizione italiana purtroppo ancora non ha visto la luce, ma per riuscire almeno ad interpretare i testi del libro c’è per fortuna una traduzione in francese, data alle stampe dalla casa editrice HongFei Cultures). E non potevo che innamorarmi del suo stile, che lui stesso definisce “retrofuturistico” e che è capace di proiettarti contemporaneamente avanti e indietro nel tempo — o meglio, indietro nel futuro e avanti nel passato — grazie a un immaginario pieno di elementi familiari e al contempo inaspettati, costruito da Tsou in virtù della sua rara capacità di assorbire come una spugna spunti, immagini e concetti un po’ ovunque, com’è evidente anche dal suo account Instagram (sebbene non sia attivo già da un po’).
In una bella intervista uscita qualche anno fa sulla rivista online Neocha, l’artista cita alcune delle sue fonti: «apprezzo il senso della modernità di Andy Warhol, la serenità del lavoro di Edward Hopper, la creatività di Damien Hirst, l’anticonformismo di Banksy, l’estetica di Dieter Rams, la composizione dei colori nelle opere di Wes Anderson, l’attenzione ai dettagli spaziali di Carlo Scarpa, la scala delle proporzioni di Le Corbusier. E potrei davvero andare avanti ancora e ancora. In breve, prendo tutte queste qualità artistiche che ammiro e, dopo averle interiorizzate, alla fine diventano parte della mia estetica personale».
Dopo esser dunque diventato suo grande ammiratore, l’ho ritrovato con grande sorpresa in veste di “collega” giudice per il concorso 3, 2, 1 go!, indetto a inizio anno dallo spazio culturale milanese NOI Libreria, cui si deve anche il merito di aver organizzato e curato — attraverso l’Associazione Culturale Noi Altri — la prima mostra personale italiana dedicata a Page Tsou.
Intitolata Onirismi, si terrà il prossimo settembre negli spazi di BASE Milano, dove saranno esposte 40 opere, alcune delle più significative tra quelle realizzate negli ultimi 11 anni di carriera, oltre a un lavoro inedito.
Ci saranno tavole tratte dai libri: il già citato The gift, premiato alla Bologna Children’s Book Fair, come pure Dancing Feathers, e inoltre il silent book Trace, pubblicato in formato leporello. E poi le illustrazioni di diverse serie: The And, che consiste in ritratti di persone viste da sopra, lasciando dunque a chi osserva il compito di immaginare i volti; Noah, che è una rivisitazione in chiave surrealista del mito dell’Arca di Noè; e infine Invisible bookstore, un ciclo ancora in fieri, del quale fa parte l’opera inedita, una suggestiva rappresentazione della libreria del celebre architetto Jean Prouvé.
«Attraverso queste e altre opere» spiegano gli organizzatori, «il percorso narrativo della mostra apre continue finestre che connettono il mondo reale a quello dell’immaginazione, come in bilico tra sogno e realtà. Proprio questa capacità dell’artista, di trascendere verso un piano onirico, caratterizza la sua opera e restituisce la particolare visione che Page Tsou ha del mondo».
Altro motivo più che valido — semmai ce ne fosse davvero bisogno — per andare a visitare la mostra è la presenza di un bookshop, anche questo a cura di NOI Libreria, dove acquistare tantissimi volumi e albi su grafica e arti visive, con una sezione interamente dedicata alla scena di Taiwan, quindi pubblicazioni non sempre facili da trovare.
Allestita dal 5 al 12 settembre 2021, l’esposizione, che nasce da una collaborazione tra l’associazione culturale NOI Altri con il Ministero della Cultura di Taiwan tramite la
Divisione Cultura dell’Ufficio di Rappresentanza di Taipei in Italia, si sposterà poi presso NOI Libreria, in via delle Leghe 18, dove rimarrà per un mese.

(courtesy: Noi Libreria)

(courtesy: Noi Libreria)

(courtesy: Noi Libreria)