Erano passati appena due giorni dalla caduta del Muro, in quel lontano novembre del 1989, quando la stazione della metropolitana di Jannowitzbrücke riaprì.
Situata accanto al ponte di Jannowitz, che sorge sul fiume Sprea, nel quartiere Mitte, quella di Jannowitzbrücke era stata per anni una cosiddetta “stazione fantasma”, come ce ne furono molte durante i decenni in cui Berlino era divisa tra Est e Ovest.
Già prima del 1930, infatti, quasi la metà delle linee dell’odierna U-Bahn esistevano già e, quando i sovietici nel 1961 cominciarono a innalzare il Muro, anche la rete metropolitana venne divisa. Due linee occidentali — la U6 e la U8 — attraversavano tuttavia la parte orientale della città. Di conseguenza quelle stazioni situate a Berlino Est furono chiuse: i treni vi passavano, ma senza fermarsi, da qui l’appellativo di “fantasma”.
Pian piano, dopo l’89, anche le altre stazioni fantasma vennero riaperte e oggi, insieme alle altre, raccontano la lunga, complessa e peculiare storia della capitale tedesca. Lo fanno attraverso i loro nomi e soprattutto attraverso le architetture e il design.
A celebrare questo affascinante retaggio arriva ora una mappa, prodotta dalla casa editrice britannica Blue Crow Media, specializzata proprio in cartine dedicate all’architettura di alcune tra le principali città del mondo.
Intitolata semplicemente Berlin U-Bahn Architecture & Design Map, la mappa è stata curata dalla ricercatrice, docente, autrice ed editrice berlinese Verena Pfeiffer-Kloss, che sulla rete metropolitana occidentale, tra l’altro, scrisse la sua tesi di laurea.

I contrasti cromatici radicali e la tipografia degli interni stabiliscono nuovi standard per la segnaletica
(copyright: Nigel Green per Blue Crow Media | courtesy: Blue Crow Media)
Evidenziate e raccontate sul retro della piantina sono soprattutto le stazioni progettate dai due principali architetti che diedero forma alla U-Bahn, e cioè lo svedese Alfred Grenander (1863-1931), influenzato in una prima fase dal movimento Art Nouveau e in seguito dal Modernismo, e il tedesco Rainer Gerhard Rümmler (1929-2004), artefice di alcune delle stazioni costruite nel dopoguerra, ispirate alla Pop Art e al Postmodernismo.
Le foto che accompagnano le descrizioni sono invece opera di Nigel Green, che spesso collabora con Blue Crow Media.
Berlin U-Bahn Architecture & Design Map si acquista online.

Una delle prime stazioni costruite a Berlino Ovest dopo la Seconda guerra mondiale, questa stazione presenta una tavolozza di colori pastello, soffitti a farfalla e modesti mobili in legno e alluminio, tutti a significare un nuovo inizio nella città divisa
(copyright: Nigel Green per Blue Crow Media | courtesy: Blue Crow Media)

L’apice dell’architettura Pop a Berlino Ovest, l’edificio dalla superficie rossa brillante ha ispirato esclamazioni come «Piazza Rossa a Berlino Ovest?!»
(copyright: Nigel Green per Blue Crow Media | courtesy: Blue Crow Media)

Le meravigliose piastrelle dipinte ispirate allo zoo che mostrano una varietà di animali sulle pareti della sala della piattaforma U9 risalgono al 1987, l’anno del 750° anniversario di Berlino, e sono state un regalo a Berlino Ovest dal produttore di porcellane Villeroy & Boch
(copyright: Nigel Green per Blue Crow Media | courtesy: Blue Crow Media)

(courtesy: Blue Crow Media)

Questa stazione di Berlino Ovest differiva notevolmente dalla fatiscente stazione della S-Bahn che si trovava sopra e apparteneva alla Reichsbahn della Germania dell’Est. Le piastrelle sulle pareti della piattaforma fanno riferimento alla planimetria del vicino Jungfernheide Park
(copyright: Nigel Green per Blue Crow Media | courtesy: Blue Crow Media)

Questa stazione di Berlino Ovest differiva notevolmente dalla fatiscente stazione della S-Bahn che si trovava sopra e apparteneva alla Reichsbahn della Germania dell’Est. Le piastrelle sulle pareti della piattaforma fanno riferimento alla planimetria del vicino Jungfernheide Park
(copyright: Nigel Green per Blue Crow Media | courtesy: Blue Crow Media)

Integrate nelle pareti piastrellate del sottopassaggio, le frecce di orientamento appaiono nella tavolozza di colori distintiva di questa stazione. Gli architetti stanno evocando la formula di Grenander di inizio del XX secolo, quella di differenziare le stazioni attraverso una codifica cromatica
(copyright: Nigel Green per Blue Crow Media | courtesy: Blue Crow Media)

La più importante costruzione della U-Bahn di Grenander mostra chiaramente una trasformazione architettonica dallo Storicismo del binario U2 al successivo movimento Nuova Oggettività ai binari U5 e U8
(copyright: Nigel Green per Blue Crow Media | courtesy: Blue Crow Media)

(courtesy: Blue Crow Media)

Una fiaba psichedelica concepita da Rümmler viene presentata in questa stazione di Berlino Ovest come sfondo per un magico viaggio in carrozza da Spandau a Berlino. La scena onirica piena di stelle è il postmodernismo di Rümmler al suo apice
(copyright: Nigel Green per Blue Crow Media | courtesy: Blue Crow Media)

La Pop Art abbonda di angoli arrotondati e lampade di grandi dimensioni. La combinazione di colori rosso, bianco e blu si riferisce alla posizione di questa stazione in quello che allora era il settore francese di Berlino
(copyright: Nigel Green per Blue Crow Media | courtesy: Blue Crow Media)

Col suo padiglione d’ingresso in mattoni modellato sull’architettura della metropolitana di Londra, questa stazione fuori terra è stata costruita nel periodo precedente alla gara per le Olimpiadi del 1936. Un tempo ospitava la più grande cabina di segnalazione d’Europa e oggi ospita il Museo della U-Bahn di Berlino
(copyright: Nigel Green per Blue Crow Media | courtesy: Blue Crow Media)

(courtesy: Blue Crow Media)

La stazione è reimmaginata come un museo, le pareti del mezzanino espongono 12 enormi ritratti a mosaico in stile medievale che un tempo adornavano l’ex Hotel Bayerischer Hof. Sotto, le scenografie delle opere di Wagner punteggiano le vibranti piastrelle delle pareti della piattaforma
(copyright: Nigel Green per Blue Crow Media | courtesy: Blue Crow Media)

Questo esempio unico di architettura pop di Berlino Ovest, prima opera significativa degli architetti dell’ICC, fa parte di un insieme di cinque piani, di cui tre sotterranei, sormontato dalla straordinaria torre “Bierpinsel”
(copyright: Nigel Green per Blue Crow Media | courtesy: Blue Crow Media)

La disposizione lineare influenzata dall’Op Art e i colori contrastanti di nero, bianco, giallo e arancione delle tessere di mosaico tremolanti lungo le pareti della piattaforma qui evocano il dinamismo della U-Bahn alla fine degli anni ’70
(copyright: Nigel Green per Blue Crow Media | courtesy: Blue Crow Media)

La storia delle industrie Siemens è mostrata sotto forma di circuiti stampati sulle pareti della piattaforma con immagini dei loro prodotti, delle loro fabbriche e altro ancora. Il design elegante nasconde un’altra anima della stazione che, come altre, era un rifugio antiatomico nucleare
(copyright: Nigel Green per Blue Crow Media | courtesy: Blue Crow Media)

Una versione ispirata alla Pop Art della bandiera norvegese costituisce la base per il design di questa stazione. Le pareti della piattaforma di Rümmler mostrano la croce blu e bianca che si specchia e si ripete sullo sfondo rosso piatto
(copyright: Nigel Green per Blue Crow Media | courtesy: Blue Crow Media)