La penna Bic ha festeggiato nel 2015 i suoi 70 anni dalla creazione (per cui andiamo ormai verso gli 80!) Nel mondo ne sono stati prodotti e venduti oltre 100 miliardi di esemplari.
Finora ho intervistato perlopiù artisti che prediligono un colore di Bic per disegnare, ma oggi abbiamo come ospite un’artista che invece le usa tutte insieme. Si chiama Moira Franco.
Ciao Moira, raccontaci un po’ di te: disegnare è il tuo mestiere?
Ciao Davide, disegnare e dipingere è qualcosa di più del mio mestiere, io li considero la mia salvezza, un’esigenza profonda e il mezzo che mi permette di guardarmi e guardare il mondo intorno a me andando oltre a quello che si vede con gli occhi.
Quando hai cominciato a farlo usando la penna Bic?
Ho cominciato ad usare le penne Bic tanti anni fa, avevo all’incirca 24 anni (quindi da 20 anni abbondanti!) poco dopo aver terminato l’Accademia, avevo delle penne in studio e un giorno ho deciso di usarle, senza farmi troppe domande.
In quel periodo dipingevo ad olio e acrilico, senza quasi più usare traccia di disegno preparatorio e sono passata così al disegno “in un attimo”.
Gli artisti che ho intervistato fino hanno spesso una preferenza, per l’uno o l’altro colore. Tu invece mi sembra che li usi un po’ tutti?
Proprio così, non ho colori preferiti, se devo realizzare opere monocromatiche forse privilegio il nero, il rosso e il blu. Per realizzare gli altri lavori invece uso tutta la gamma di penne Bic a sfera disponibili in commercio. Quando le ho scoperte qualche anno fa a Barcellona non ho esitato a provarle.
Perché usare la penna anziché un altro strumento di disegno?
Stavo preparando dei lavori per una mostra sulla disabilità, avevo già fotografato alcuni soggetti e realizzato un trittico dipinto, volevo ancora fare un ritratto di un ragazzo con la sindrome di Down, avevo scattato una foto di lui che trovavo pazzesca. Senza pensarci ho preso un grande foglio (circa 150 x 120 cm) e una penna Bic nera che avevo in studio. Ho disegnato tutta la notte e l’ho finito. Era un disegno molto espressivo, realizzato di getto. Subito dopo ho realizzato un altro grande ritratto mescolando la pittura all’uso delle penne nei tre colori che erano in vendita allora (parlo del 2004 circa): nera, rossa e blu.
Nella mia ricerca artistica uso principalmente la Bic, a volte da sola e altre con velature di acrilico. La biro Bic è uno strumento semplice, sempre a portata di mano. Mi permette di avere un segno molto delicato, preciso e leggero oppure molto incisivo, veloce e tagliente. Mi piace perché non si può cancellare, come ogni cosa detta o fatta nella vita: lascia un segno.
Tra i tuoi soggetti più frequenti mi sembra di vedere soprattutto ritratti e poi natura, animali, montagne…
Da molti anni vivo in montagna, sulle Alpi Cozie, in case circondate da prati e boschi.
La presenza degli animali selvatici (cervi, caprioli, cinghiali, volpi, lupi, poiane, falchi) sono una costante anche maggiore rispetto a quella degli esseri umani. Nonostante li veda con una certa frequenza, rimangono degli incontri magici per me. Ho iniziato ad affiancarli ai volti ormai da parecchi anni per dare un significato simbolico, una lettura più profonda ai volti che rappresento.
Tu lavori su un formato medio-grande: quanto tempo impieghi di solito per un disegno?
Mi piace lavorare su formati molto piccoli o decisamente grandi (spesso uso fogli larghi 160 cm per 190-200 di altezza), in questi ultimi riesco ad usare una maggiore gestualità.
Ogni disegno è una storia a sé, per alcuni impiego pochi giorni, per altri qualche settimana.
E quante penne?
Quante penne! Tante! Alcune si consumano fino alla fine, altre si fondono. Sul mio tavolo da lavoro ho diversi mazzi di penne divisi per colori, non bado a usare sempre la stessa per colore, ma alla fine di un ritratto mi ritrovo comunque con almeno una ventina di penne in meno.
Moira Franco è nata a Cuneo nel 1978, ha studiato all’Accademia Albertina di Belle Arti di Torino, vive sulle Alpi Cozie.
Ha esposto le sue opere a Torino, Asti, Ferrara, Trieste, Barcellona, Lubiana, Oslo per la quali ha ricevuto diversi premi, sia in Italia che all’estero.
La trovate sia su Instagram che su Facebook.
Intervista a cura di Davide Calì
