Penultimo di nove figli, Ernst Benary crebbe in una famiglia di banchieri ebrei tedeschi che avevano perduto il loro patrimonio durante il regno di Girolamo Bonaparte, fratello di Napoleone.
Nato nel 1819 a Kassel, due anni più tardi si trasferì insieme ai suoi a Erfurt, nell’attuale Turingia. Lì operava uno dei più grandi esperti di botanica e giardinaggio dell’epoca, Friedrich Adolph Haage. Quando Benary terminò il liceo, questi lo prese sotto la sua ala e lo fece lavorare come apprendista, fornendogli una formazione teorica e pratica di altissimo livello. Il giovane rimase con Haage per circa sette anni, fino al 1842, quando decise di intraprendere un lungo viaggio attraverso l’Europa centrale e il Regno Unito.
Al suo ritorno a Erfurt, nel 1843, decise di aprire un piccolo vivaio specializzato nella vendita di sementi per piante da fiore da orto.
A causa del poco denaro e della ridotta quantità di terra a disposizione, per i primi due anni l’attività stentò a crescere. Le cose iniziarono a cambiare nel 1845, quando Benary sposò Bella Jonassohn, proveniente da una famiglia di ricchi mercanti. Grazie alla sua dote, l’orticoltore ebbe modo di espandere la produzione e i commerci, e potè acquistare un appezzamento di terreno, oltre a una casa che, al piano inferiore, fungeva anche da magazzino.
In quello stesso anno, pubblicò il suo primo catalogo multilingue — in tedesco, inglese, francese e russo — e iniziò farsi conoscere ben oltre i confini regionali e nazionali.
Già nel 1863 le serre erano diventate tredici, su un terreno di proprietà di circa venti ettari, che aumentarono a cinquanta nell’arco dei successivi trent’anni.
Nel frattempo Benary era diventato uno dei principali produttori di semi del paese, e tra i suoi clienti poteva vantare anche Gregor Mendel, che, chissà, magari acquistò proprio da Ernst Benary i semi dei piselli che usò nei suoi celebri e rivoluzionari esperimenti che lo resero il padre della genetica moderna.
Anche i cataloghi diventarono sempre più elaborati: gli “Album Benary”, come erano intitolati, erano delle piccole opere d’arte, piene di meravigliose tavole illustrate.
Presso la biblioteca dell’Università Tecnica di Berlino è conservato un esemplare del 1876, che è stato digitalizzato e che si può scaricare liberamente.
Le singole cromolitografie, opera di G. Severeyns, di base a Bruxelles, si possono anche ammirare e scaricare su Artvee.
Benary morì nel 1893, ma la sua azienda gli sopravvisse e, di generazione in generazione, è arrivata fino a oggi, diventando una delle più importanti a livello globale.